Quanto potenziale sprecato. Dopo un buon avvio questa serie è riuscita solo a deludere, episodio dopo episodio. Non fa eccezione il settimo, "The Experiment", a metà strada tra Silent Hill e Resident Evil. La base trovata in mezzo alla foresta è, infatti, infestata di zombie e in tutto l'episodio non si fa altro che urlare e sparare e correre e scappare. Perlustrando l'edificio l'equipaggio troverà una cella frigorifera piena di cadaveri nella quale cercare Emmet, uno Zulos in una teca piena di liquido con il simbolo già visto in precedenza sul ciondolo di Lincoln e sul collo di Lena che, senza motivo, tace, e una lavagna sulla quale sono scritte delle formule.
Lincoln riesce a capire di cosa si tratta; a quanto pare, nella base si stava lavorando ad una cura per il cancro che poi è stata combinata con un retrovirus che trasforma le persone in zombie.
Attraverso i flashback scopriamo il vero motivo della presenza di Kurt nell'equipaggio della missione. In quella base lavorava la sua compagna, Anna. Ovviamente, l'unica persona ancora viva è la reporter che nel precedente episodio abbiamo visto abbandonare Emmet nella giungla senza kit di sopravvivenza, Rabbit. Il suo ritrovamento aumenta le speranza di trovare Emmet vivo.
E così sarà; infatti, seguendo una libellula, troveranno il dottore all'interno di un bozzolo che lo ha protetto dagli zombie. Questa è l'unica trovata geniale di tutta la serie.
Per il resto, è e resta una grande delusione. Vedremo se l'ultimo episodio riuscirà a chiudere la serie con un minimo di dignità.
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